Il Ricamo di Casalguidi prende tale nome da un piccolo e storico paese in provincia di Pistoia, in Toscana. Nasce, come tradizione riconosciuta, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Il ricamo di Casalguidi rappresentava una forma d’arte artigianale alta e ricercata, tanto da essere desiderabile da tutti ma non accessibile a tutti. I capi preziosi venivano ricamati in quel periodo solo per nobili e famiglie benestanti. Alcuni libri riportano della sua divulgazione ancora prima dei secoli sopra indicati. Il primo libro sull’argomento venne scritto ed elaborato nel 1915 da Adele Della Porta. L’edizione comprendeva illustrazioni e tecnica del Ricamo di Casalguidi. L’inventiva di questo ricamo viene attribuita a Camilla Amari, ma purtroppo non ci sono documenti storici che lo confermano; non disponiamo di testimonianze scritte, ma solo di testimonianze tramandate a voce nel tempo, con alcuni cenni storici che talvolta sono discordanti tra di loro. Con gli inizi del Novecento, questo ricamo smette di essere prodotto. Alcuni degli ultimi oggetti realizzati con questa tecnica, risalenti al 1915, sono oggi ospitati nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Casalguidi.
Oggi questa forma d’arte riprende vita grazie alla rinnovata passione con cui un gruppo di artigiani attenti alle tradizioni si è riavvicinato al Ricamo. Partendo da un simpatico episodio che ha il sapore dell’aneddoto, ovvero l’opera di scucitura di un vecchio ricamo che ha portato alla riscoperta della tecnica originaria, oggi torna ad affacciarsi sul mercato una forma d’arte applicata ai tessuti tutta da riscoprire.